link per ascoltare storie

in fondo alla pagina del blog c'è un elenco in cui inserirò man mano audio e video letture che troverò interessanti in giro per il web

sabato 29 aprile 2023

ONE PAGER o TUTTO IN UNA PAGINA

Come ho già detto il laboratorio di lettura è un'attività educativa che mira a sviluppare le competenze linguistiche e cognitive degli studenti attraverso la lettura di testi. 

Può sembrare un'attività prettamente didattica, ma lo scopo principale è quello di favorire il gusto per la lettura attraverso la consapevolezza e lo spirito critico in modo da creare "lettori per la vita".

Uno dei principali obiettivi  è, quindi, quello di migliorare la capacità degli studenti di analizzare e comprendere i testi che leggono, ma soprattutto di esprimere le proprie opinioni e idee in merito.
In questo contesto, la strategia One Pager può essere un'ottima risorsa per organizzare le proprie idee e riflessioni sui testi letti durante il laboratorio. One Pager consente di utilizzare una sola pagina per raccogliere e organizzare le proprie idee su un determinato argomento o testo, e proprio per questo non spaventa i bambini: che ci vorrà mai, è una sola pagina 😁e con le caselline già ben stabilite.

Vediamo concretamente come utilizzo la strategia One Pager nel laboratorio di lettura.

La prima cosa da fare è scegliere il testo su cui si vuole lavorare in base a criteri decisi a monte (studio di un particolare genere letterario, conoscenza di un autore, tematica, lettura per il gusto di leggere). Una volta scelto, si può procedere a leggerlo individualmente o in gruppo.
A questo punto, cominciamo con la creazione del One Pager. 
La pagina deve essere divisa in sezioni ben definite, ognuna delle quali corrisponde ad un'idea o ad un aspetto specifico del testo. Ad esempio, una sezione può essere dedicata alla trama del testo ovviamente senza spoilerare troppo la storia o addirittura il finale, un'altra alle caratteristiche dei personaggi, un'altra ancora alle tematiche affrontate.


Ogni sezione deve essere organizzata in modo chiaro e leggibile, utilizzando una grafica accattivante e colori vivaci per attirare l'attenzione del lettore. È importante utilizzare parole chiave e frasi brevi per rendere la pagina facile da leggere e comprendere.

Ma la cosa più interessante e creativa è che è possibile arricchire il One Pager con immagini, disegni, collage o altri elementi visivi che aiutino a rendere più evidenti e memorabili le idee principali.

È una strategia che presenta numerose possibilità di apprendimento. Consente di organizzare in modo chiaro e sintetico le proprie idee e riflessioni sui testi letti, facilitando la comprensione e la memorizzazione delle informazioni. Stimola la creatività e l'immaginazione degli studenti, incoraggiandoli a esprimere le proprie idee in modo originale e personalizzato.
Infine, la strategia One Pager è un'ottima risorsa per favorire la partecipazione e il coinvolgimento attivo degli studenti poiché consente loro di presentare in modo chiaro e interessante le loro idee e le loro analisi dei testi e condividerle con i compagni.

Utilissima per noi è stata per creare una serie di schede di lettura da inserire nel librone dei "TI CONSIGLIO E TI S...CONSIGLIO" che fa parte integrante ormai della nostra biblioteca. Sapere che qualcuno leggerà i nostri consigli e di conseguenza il libro fa sì che la preparazione di One Pager sia quanto più possibile divertente, accattivante e completa. 
I primi One Pager li abbiamo costruiti insieme su letture a alta voce o silenziose ma comuni che coinvolgevano tutta la classe e che duravano un solo step. Le richieste, gli ingredienti, dell’organizzatore grafico erano familiari agli studenti perché più volte discusse sia in gruppi sia a livello di classe.

Gli ingredienti che si possono mettere nell’organizzatore, infatti, sono quelli che mi stanno a cuore in quel momento e che abbiamo avuto modo di sviluppare in modo approfondito. In linea di massima direi, comunque, che sono imprescindibili le parole chiave che fanno da cornice anche graficamente all'elaborato, l'argomento o una breve sintesi, la citazione o comunque un riferimento molto puntuale a un passo del testo che si ritiene particolarmente significativo; la tipologia di testo; il tema; il valore che quella lettura ha avuto per ognuno e cosa ci ha cosa ha voluto dire, come ci ha fatto crescere, cosa abbiamo imparato e ancora, le connessioni con altri libri, con argomenti sociali o attualità varie, almeno tre motivi per consigliarne la lettura.

Quest'anno abbiamo introdotto anche una sezione per parlare dello stile dell'autore, ovviamente in maniera semplice, se usa un lessico classico o moderno, semplice o complesso, se è una scrittura veloce, se ci sono dialoghi, figure poetiche (metafore, similitudini...) se ci sono tante descrizioni e come sono, se riesce a catturare l'attenzione del lettore,

Il gioco poi che facciamo è arricchire il lessico, se non ci piace ad esempio, il testo può essere non solo brutto o noioso, ma lento, barboso, sciocco, inutile, al contrario interessante, coinvolgente, entusiasmante. 

Il nostro punto di riferimento per fare esempi e costruire Tutto In Una Pagina sempre più complessi è Cappuccetto Rosso, l'unica fiaba che in classe prima conoscevano tutti. Un giorno dovrò capire perché una storia così complessa è tra le più conosciute dai bambini.

Comunque, in classe prima, ora siamo in quarta, gli elementi erano pochi, i personaggi, una breve trama, le parole chiave non erano facili da scegliere per loro, eravamo in DAD😅, quindi decidemmo di fare la cornice con tutte le parole che contenevano le doppie, ma non tutte tutte le parole, solo quelle inerenti la storia, quindi Cappuccetto, Mantellina, Mamma, Ciambelle, Nonna, Obbedienza e Disubbidienza, Cuffia, Orecchie, Inganno, Cacciatore, Salvezza...

Il libro che abbiamo utilizzato è questo

bellissimo e intagliato.

Considerando che il lavoro è stato fatto in DAD durante il lockdown per il COVID non mi pare venuto male. Prima di questo avevamo lavorato sul GRINCH.

Chiudo qua per ora, ma il discorso è ancora lungo

mercoledì 5 aprile 2023

Sulle inferenze

Le inferenze sono un processo mentale in cui un lettore utilizza informazioni implicite o esplicite nel testo per dedurre ciò che non è esplicitamente scritto. Ciò significa che il lettore utilizza le proprie conoscenze e competenze per comprendere il significato di ciò che è scritto e per collegare questo significato alle proprie esperienze. Le inferenze sono una parte importante della comprensione del testo e possono aiutare a rendere il testo più significativo e intrigante per il lettore.



Introduzione:

  • Inizia la lezione mostrando ai bambini un'immagine o una foto e chiedendo loro di condividere cosa vedono e cosa pensano sia successo nell'immagine.
  • Spiega che quello che i bambini hanno condiviso sono inferenze, ovvero deduzioni che fanno usando le informazioni date nell'immagine e le loro conoscenze.

Esercizio di lettura:

  • Seleziona un breve testo e chiedi ai bambini di leggerlo ad alta voce.
  • Chiedi loro di condividere ciò che hanno capito dal testo e cosa hanno dedotto (inferito) dal testo stesso.
  • Usa questa occasione per spiegare che le inferenze sono una parte importante della comprensione del testo e che ci aiutano a capire il significato di ciò che è scritto.

Esercizio di scrittura:

  • Chiedi ai bambini di scrivere un breve testo che includa alcune informazioni implicite.
  • Chiedi loro di condividere il loro testo e di indovinare cosa potrebbe aver voluto dire l'autore.
  • Usa questa occasione per spiegare che gli scrittori spesso lasciano alcune cose implicite nei loro testi perché vogliono che i lettori facciano delle inferenze.

Conclusione:

  • Riepiloga la lezione spiegando che le inferenze sono deduzioni che facciamo usando le informazioni date e le nostre conoscenze.
  • Incoraggia i bambini a continuare a fare inferenze mentre leggono e scrivono, perché questo li aiuterà a capire meglio il significato del testo.

Nota: la minilesson può essere adattata in base alle esigenze dei bambini e alle risorse disponibili.

venerdì 10 febbraio 2023

Principe Azzurro e Principessa Fuxia

Sono passati 2 anni e sono ancora affascinata. 

Chi mi conosce sa che spesso mi innamoro dei libri che leggo. Amori duraturi o passeggeri, densi, sospesi, amori selvaggi che non mi lasciano abbandonare l'autore fino all'ultimo libro scritto. Libri che mi fanno desiderare di essere amica dell'autor* , parlarci, chiederle/gli, capire come e perché...

Di questo mi sono innamorata dalla copertina, dal trailer (delizioso e divertente)  che trovate a questo link

 https://youtu.be/-zUjEye8huU

amo i tratti, i colori, la storia, no le storie, i personaggi, gli oggetti.

E si sono innamorati anche i miei alunni, lo vogliono, vorrebbero averlo scritto, hanno trovato, inventato, scoperto altre storie..

 


lunedì 23 gennaio 2023

Il perché di Perché?

 Perché? è il titolo del libro di Nikolai Popov, edito da Terre Di Mezzo.
Bellissimo libro illustrato con una insospettabile copertina verde sulla quale una bella rana verde vestita ammira seduta su un  sasso un giardino verde ricco di fiori anche essi verde sfumati.
Il testo è semplice, scarno, tutto è affidato alle immagini.

Un libro sulla insensatezza della guerra che vede protagonisti eserciti di rane e topi che per un banale motivo ingaggiano una guerra tremenda fino a distruggere tutto il prato.
Mi serviva un avvio per parlare della Giornata della Memoria, e questa volta credo sia giusto partire da un po' più in là, visto anche i particolari tempi che viviamo con guerre ovunque nel mondo.
Ho buttato giù un piccolo progettino, sempre da svolgere nel laboratorio di lettura e scrittura.
Questa volta partirò raccontando dalla preparazione del lavoro e vedremo poi come evolverà.
Ecco la minilesson di partenza.
Il metodo delle minilesson del reading e writing workshop prevede una struttura ben precisa per la lezione, questo è un tipo di formattazione possibile, non il solo ma uno.

 Il titolo di questa lezione è
                                                   PERCHÈ?
                                       (Il titolo viene dal libro di Nikolai Popov)
Cardine: l’insensatezza della guerra.
Introduzione: In questo caso, credo non sia il caso di presentare l'argomento della lezione, ma affidarsi alla lettura del libro.
Leggere il libro ad alta voce, mostrando le immagini senza commentare.
Pratica guidata (circa 15 minuti): lasciare ai bambini il momento di riflessione. Aspettare che prendano appunti su ciò che vorrebbero chiedere o ciò di cui vorrebbero parlare (potrebbe anche essere il significato di una parola). Resistere all’impulso di rispondere, ma lasciare che fluiscano liberamente i pensieri di ciascuno. Appuntare le domande ricorrenti. Lasciar condividere i loro pensieri e le loro emozioni, si può fare un brain storming, o un dibattito libero, si possono condividere inferenze o connessioni legate alle esperienze personali.
 Se non dovesse arrivare dalla discussione libera,  si può suggerire di formulare un’idea per risolvere il problema presentato dal libro. Probabilmente potrebbero già aver immaginato come sarebbe stato se i personaggi avessero deciso di risolvere pacificamente la situazione invece di arrivare alla guerra.
Pratica indipendente (circa 30minuti): i bambini lavorano in gruppi o individualmente per riflettere sull'argomento e creare un proprio silent book sull'insensatezza della guerra, oppure realizzare un silent book con la situazione opposta a quella verificatasi nel libro originale, oppure scrivere un saggio o una recensione. 
Possono usare bozze libere o gli attivatori di lettura già conosciuti. Tutto in una pagina, mostra non dire, libera il poeta che è in te, il sole dei pensieri, al cuore della storia, schema ad Y, o altri a loro scelta. Nel frattempo girare fra i banchi e offrire aiuto o sostegno, ma non interferire né sulle scelte fatte, né sulle idee proposte. Annotare se sorgono discussioni, osservare il clima di lavoro e far caso se lavorano in concordia e se tutti apportano contributi.
Condivisione e valutazione (L’argomento è complesso, potrebbe servire anche  un secondo giorno, oppure no, dipende dal numero e dalla qualità degli elaborati): I bambini condividono i loro prodotti con il gruppo e l'insegnante fornisce feedback e si valuta il lavoro svolto.
Conclusione: Si riassumono i punti chiave della lezione e si chiede agli studenti di riflettere su ciò che hanno imparato, si decide in che modo “pubblicare” il loro lavoro.
 Editing: Preparazione e realizzazione del prodotto o dei prodotti finiti.


    Questa è una struttura generale che dovrà sicuramente essere riadattata o personalizzata in base alle esigenze della classe e delle tempistiche.
Fondamentale, durante la lezione, fornire supporto e feedback costante agli studenti, incoraggiando la loro autonomia e creatività. Per questo bisogna che si crei un ambiente di apprendimento sicuro e rispettoso, in cui i bambini e le bambine possano esprimere le loro idee e/o opinioni senza timore di essere giudicati o ridicolizzati dai compagni. In questo modo, saranno incoraggiati a riflettere sull'argomento della lezione e a sviluppare le loro abilità di scrittura e lettura in modo autonomo.
In sintesi, durante tutto il lavoro si possono aiutare i bambini a comprendere l'insensatezza della guerra e a sviluppare il loro senso di empatia e compassione. Calare la situazione nella classe e incoraggiare l'apprendimento attivo e collaborativo,  nello stesso tempo, sviluppare le loro abilità di scrittura e lettura.

Materiale da preparare: Libro Perché? Di Nikolai Popov, edizioni Terre dimezzo
Recensioni:
https://rewriters.it/perche-il-libro-di-nikolai-popov-che-parla-della-follia-della-guerra-ai-bambin%C9%99/
https://www.libriebambini.it/3674/perche-nikolai-popov/
Video: https://www.facebook.com/watch/?v=334610247842430
Attivatori: taccuino o quaderno, one pager, schema ad Y, al cuore della storia...
Ambiente: possibilmente una sala (nuova sala di lettura?) o un posto diverso dalla classe, oppure spostare i banchi e creare il cerchio di lavoro (bambini e maestra in cerchio con il materiale a disposizione in una scatola o una busta).

domenica 22 gennaio 2023

Il Libro del Principe Schiaccianoci

La fase editing del progetto "Natale con Schiaccianoci" si è conclusa con la costruzione dell'oggetto libro. Non sto qui a postare tutte le minilesson delle varie discipline, ma inserisco solo le immagini del "libro". 
Qualche copertina e le pagine interne, qualcuna doppia, solo per far vedere che ogni bambino e bambina usa comunque il suo stile, anche quando le tracce sono simili.

Le copertine sono state realizzate ad acquerello su carta pesante, in completa autonomia
 
Le prime pagine riportano la storia dello schiaccianoci in filastrocca. 
Il testo l'ho trovato tempo fa su internet, è di Laura di Biase.
L'origine della tradizione soldatino come decorazione natalizia.
                                               
La timeline della storia partendo dalla tradizione orale fino a oggi con il nostro libro.
La descrizione di Schiaccianoci su infografica
con relativa verbalizzazione scritta.
La mappa della storia.

Al cuore della storia per trovare il tema centrale (attivatore preso da Leggere, comprendere, condividere di Cavadini, De Martin, Pianigiani, Pearson Academy).

Il libro si conclude con alcune pagine vuote dedicate ai propri pensieri o disegni e tre pagine di giochi,
crucipuzzle, cruciverba, labirinto e pixel art, realizzati grazie a programmi online che ne consentono la produzione. Ovviamente ci sono le relative soluzioni

E questo è quanto.

domenica 8 gennaio 2023

Andiamo sul concreto...

 Dopo tanto parlare è il caso di fare un esempio concreto.
Come lavoro da portare a casa per Natale abbiamo costruito un "libro" sulla storia del Principe  Schiaccianoci. 
quello che chiamiamo lavoretto per noi è sempre la produzione di un oggetto/libro/spettacolo per raccontare il lavoro fatto in classe nel periodo precedente.
Sebbene abbiano tutti lo stesso argomento e la stessa base consentono una personalizzazione e talvolta anche scelte diverse dai bambini e dalle bambine.

L'idea è arrivata non so come, forse dall'acquisto del libro di Valeria Docampo, Schiaccianoci. Illustrazioni magiche e una scrittura non troppo difficile, ma pulita, ordinata e con un lessico piacevole e vario.

La lettura della storia è piaciuta e l'oggetto libro è stato apprezzato in tutte le sue parti. Abbiamo osservato anche se rispettava l'impaginazione delle illustrazioni secondo alcune tecniche di illustrazione studiate precedentemente. (ingresso del testo, posizione dei disegni, accompagnamento alla previsione dell'immagine).
Questa è una delle innumerevoli mappe di preparazione al laboratorio sullo Schiaccianoci.
L'ultima, quando ormai tutto il lavoro si era avviato.
Mi preparo sempre una mappa o uno storybord quando decido di lavorare su un blocco importante. 

Parallela a questa mappa c'è quella della programmazione disciplinare che non viene mai abbandonata. diciamo che ogni blocco di lavoro, sfondo integratore, UDA, Unità o come la vogliamo chiamare non deve perdere di vista gli apprendimenti previsti.

Ogni percorso si scinde in attività. 
Questo è per la preparazione della minilesson che ha accompagnato una delle fasi del laboratorio Schiaccianoci. 

DESCRIZIONE DEL PUPAZZO DI SCHIACCIANOCI
  1. Introduzione:

·       Iniziare con un'introduzione sull'importanza di descrivere gli oggetti in modo dettagliato e vivido. Spiegare che questo è particolarmente importante quando si scrive una storia o si descrive un oggetto immaginario.

·    Mostrare il Principe Schiaccianoci che abbiamo in classe e altre immagini tra le quali quella dello schiaccianoci sul libro. Chiedere di osservarlo attentamente e di notare tutti i dettagli che possono vedere.

·    Chiedere agli studenti cosa notano in queste diverse rappresentazioni, osservare se ci sono  dettagli comuni.

  1. Spiegare che durante questa minilesson lavoreremo sulla descrizione del soldatino e offri loro una fotocopia da colorare dello schiaccianoci (l’ideale sarebbe disegnarlo e colorarlo con gli acquerelli, ma non c’è abbastanza tempo):
    • Ogni bambino e bambina può personalizzare lo schiaccianoci scegliendo i colori dell’uniforme e dei dettagli  studenti un soldatino giocattolo e chiedere loro di descriverlo in un breve paragrafo.
    • Dare loro alcune domande guida per aiutarli nella scelta delle cose da descrivere, come ad esempio: "Quali sono i colori del soldatino?", "Quali sono le sue dimensioni?", “come sono i colori dell’uniforme e dei suoi accessori (cappello, giubba, cintura),  "Ha delle armi o degli accessori?".
    • Far notare sul nostro Scniaccianoci il meccanismo per aprire e chiudere la bocca.
    • Dare agli studenti il tempo per completare la fotocopia.
    • Chiedere di verbalizzare la descrizione in un piccolo testo.
  2. Lettura:
    • Chiedere agli studenti di condividere ciò che hanno scritto. Ascoltare attentamente e segnalare eventuali errori o imprecisioni.
    • Dare agli studenti alcune descrizioni scritte da altri studenti e chiedere loro di leggere attentamente ciascuna descrizione.
    • Fare un confronto tra le diverse descrizioni e discutere le somiglianze e le differenze tra i soldatini descritti.
  3. Riflessione e revisione:
    • Chiedere agli studenti di riflettere sulla loro descrizione originale e di decidere se ci sono altri dettagli o caratteristiche che vorrebbero aggiungere.
    • Dare agli studenti il tempo per revisionare e aggiornare la loro descrizione in base a ciò che hanno imparato durante la lettura e la discussione.
    • Condividere nuovamente le descrizioni revisionate con un partner o in piccoli gruppi e ricevere feedback.
  4. Produzione finale:
    • Inserire la descrizione nel libro che stiamo preparando sullo Schiaccianoci

***Materiali da predisporre: Pupazzo Schiaccianoci, fotocopie, testi modello di descrizioni.

Ovviamente le variabili sono state infinite, come sempre, questo è uno dei motivi per cui difficilmente scrivo tutta la minilesson come ho fatto ora.

In genere sono così: 

  

mercoledì 4 gennaio 2023

Attivatori

Gli attivatori del processo di scrittura e lettura sono stati per me l'approccio iniziale al WRW quando non sapevo ancora della sua esistenza.

Su alcuni siti americani e inglesi di scrittura creativa e di didattica innovativa circolavano parecchi attivatori grafici soprattutto per aiutare nella descrizioni e nella narrativa. Con il metodo Zoi usavo già i blocchi narrativi e le frecce del perciò, del perché, del ma ecc... quindi quando ho potuto confrontarmi con altri generi di attivatori mi si sono accese mille lampadine. Certo ho fatto un po' una zuppa, un minestrone di cose.
Ma spieghiamo un po' cosa sono.
Gli attivatori sono elementi in grado di attivare delle idee preesistenti, piccole narrazioni, abilità sopite, emozioni spesso presenti nel nostro inconscio ma che non riescono a venire fuori. Attivano meccanismi mentali, creano inferenze e connessioni utili sia nella lettura profonda sia nella scrittura di testi o racconti. Risolvono il problema della... 

... PAGINA BIANCA
 
Li sto usando anche ora 😅

 
 Gli attivatori di scrittura sono, quindi, un modo per aiutare gli studenti a iniziare a scrivere in modo efficace su un determinato argomento, brevi esercizi o piccole attività progettate proprio per stimolare la creatività e l'immaginazione.
Possono essere grafici o scritti o anche orali.

Ecco alcuni esempi di attivatori di scrittura tra i più comuni:
Mappa mentale: gli studenti creano una mappa mentale o un diagramma di flusso per visualizzare le loro idee e per organizzarle in modo coerente.
Infografiche predisposte o da completare.
Immagini reali o disegni, video, foto.
Disegni da riempire come mani, cuori, sole, stelle
Liste di parole o frasi chiave relative all' argomento
Elenchi di parole a tema (buffe o tristi, allegre, paurose)
Freewriting o lampi di scrittura: gli studenti scrivono rapidamente e in modo spontaneo su un argomento senza preoccuparsi troppo della forma o della grammatica.
Brainstorming: gli studenti lavorano in gruppo per generare idee su un argomento attraverso il confronto e la discussione.
Questionari: gli studenti rispondono a una serie di domande o di prompt su un argomento per sviluppare le loro idee e per iniziare a scrivere.
Ricalco: dato un testo o una poesia riscriverla cambiando alcune cose, il punto di vista o il tempo, il luogo, a volte intere frasi.

I miei preferiti il brain storming, le mappe, le liste e i lampi di scrittura.

martedì 3 gennaio 2023

Ancora minilesson

Ancora minilesson 

perché davvero per me è stato fondamentale lo scontro/incontro con loro. 

Una minilesson è una lezione breve e mirata che insegna una tecnica o un concetto specifico o ne rinforza di già trattati, ad esempio come creare una trama, come individuare un concetto chiave in un paragrafo di storia o come usare le maiuscole in modo corretto.

L'obiettivo che credo fondamentale nel WRW è quello di fornire agli studenti il tempo e gli spazi per sperimentare e sviluppare le loro abilità di scrittura e lettura in modo indipendente, attraverso l'esplorazione di argomenti di loro interesse e l'uso di tecniche di scrittura e di lettura che hanno appreso in classe.

La parola magica nascosta in questa frase è TEMPO.

Il tempo soprattutto in una classe di scuola primaria scorre velocissimo. Tra il sistemarsi e prendere il taccuino o un quaderno passano inesorabilmente minuti preziosi. Altri vanno via in ricerca di materiali e ascolto di piccoli fondamentali problemi di ordine pratico e altri ancora non si sa..

Ho smesso di inseguire il tempo e cerco si sfruttare al massimo lo schema delle minilesson, mi ha aiutato molto condividerne con i bambini la scansione. I tempi ancora si dilatano, ma credo sia fisiologico con ragazzini e ragazzine in questa fascia di età. 

Presento la minilesson il prima possibile. Dopo l'esposizione iniziale dell'argomento da approfondire segue il momento di lavoro individuale e in autonomia in cui gli studenti possono mettere in pratica ciò che hanno appreso dalla spiegazione. Durante questa fase di lavoro, cerco di offrire, oltre che feedback e correzioni, supporto individuale agli alunni che ne hanno bisogno, in modo da personalizzare il più possibile l'insegnamento in base alle esigenze specifiche cercando di far progredire ognuno nel proprio percorso. 

Detto così sembra tutto facile... non lo è. Le variabili sono imprevedibili e continue.

lunedì 2 gennaio 2023

Tormento e (delizia) tormento: la Minilesson

 Per me che sono recalcitrante alle stanze strette, sia reali sia mentali e temporali la minilesson rappresentava un mostro dalle mille teste.

Io vivo nel caos, sono il tipo che  piuttosto che organizzare un armadio ne compra un altro con la speranza che il primo si vaporizzi da solo senza lasciare traccia dopo aver magicamente consegnato il suo contenuto al nuovo armadio, che presto diventerà incasinato come il precedente.

La minilesson... mi attirava e respingeva allo stesso tempo.

Diciamo che il libro di Jenny Poletti Ritz, Scrittori si diventa è stato un po' lo spartitraffico fra il prima e il dopo. 

Come potete vedere sembra abbastanza rigido.
Ne sono stata per molto tempo terrorizzata. 
Il mio taccuino si riempiva di note e appunti.
Alla fine ho provato e riprovato fino ad  avere una scansione abbastanza simile alle minilezioni suggerite dai testi che leggevo e rileggevo sperando in un miracolo dilatatore di tempi. È successo che, non subito, ma in un paio di mesi, ogni anno ci si riusciva.  

   Devo ammettere che ultimamente sono tornata all'origine, sto soffrendo tantissimo per rispettare le tempistiche, ho una classetta abbastanza vivace, sono bimbi e bimbe di quarta primaria e quindi scintillanti di richieste e curiosità, ma quando si riesce a rispettare (più o meno) la prima parte davvero poi c'è tanto tempo da dedicare ai singoli alunni. Bisogna essere fermi, molto fermi per non cedere alla tentazione di far diventare tutto un brain storming continuo. Nei dieci minuti della spiegazione non rispondo a domande, e loro, ovviamente si ribellano, qualcuno, mi stuzzica anche "Maestra, ma ho avuto una connessione". Li adoro.

Sul WRW

Era il 2001 quando ebbi il mio primo incarico. Era una classe prima, avevo passato le ultime settimane a preparare tutto con cura, mi ero persino scritta le cose da dire, nervosa, ma pronta. Così restai molto sorpresa quando  miei piccoli alunni e le mie piccole alunne portarono il lavoro da tutt'altra parte. 
Questa cosa però non fu negativa, mi aiutò a capire una cosa per me fondamentale, l'esigenza di creare un ambiente di lavoro in cui alunni e insegnante perseguissero obiettivi prefissati lavorando insieme.
Insomma, mi accorsi che non mi piaceva la "cattedra" così lontana dai bambinie dalle bambine com'era.

Tra il dire e il fare però... tanta solitudine. Allontanarsi da strade tracciate non è facile, soprattutto in un ambiente scolastico in cui le metodologie e i criteri di lavoro sono già fissati e sperimentati e danno  ottimi risultati. 

Anni e anni di studio e di ricerca, corsi su corsi...

Un primo tributo lo devo a Margherita Bellandi, ad un suo corso fu la prima volta in cui non mi sentii tanto sola il che mi  incoraggiò a proseguire in un percorso entusiasmante anche se faticoso.  
Erano gli anni della sperimentazione Moratti, con le Indicazioni e le UDA eccetera, in ogni caso io mi ero preparata sui Programmi dell'85 e devo dire che per me quella base è stata fondamentale.

La mia collega di riferimento, carissima Gabriella, usava il metodo Zoi e, sebbene avessi qualche dubbio sul metodo "globale" per l'approccio alla letto-scrittura, il lavoro sullo scrivere e sul leggere sono stati un grande aiuto.
Ricordo ancora il libro La lettura approfondita (una piccola antologia di testi di vario genere), in cui gli autori, Zoi e un altro che non ricordo, in pochissime parole nella prefazione, rilevavano la necessità di aiutare i bambini a comprendere la propria realtà e a fornirgli i mezzi tecnici necessari per poter esprimere il proprio pensiero e le proprie sensazioni. La grande importanza di una lettura approfondita dei testi doveva servire anche a comprendere le regole e gli artifici della lingua scritta e delle sue regole e delle sue potenzialità. Certo i testi non erano più adeguati per i bambini e le bambine del 2000 se non alcuni prettamente descrittivi, ma mi fornirono un primo esempio di lettura non da "surfista" (spiegherò in un prossimo momento).

Nel corso del tempo ho lavorato in molti modi diversi, nel frattempo Internet ha preso rilevanza nelle mie ricerche e ho potuto conoscere i metodi usati nel resto del mondo, soprattutto gli insegnanti americani ho trovato molto generosi nel condividere le loro strategie.

Quando ho incontrato il WRW  stato un bel momento, come il riconoscimento di essere sulla strada giusta.

Fondamentale è stato il libro di Jenny Poletti Ritz, Scrittori si diventa. Era già il 2017, non ricordo neanche come ne ho sentito parlare la prima volta, ma dovevo averlo ed è stato illuminante. 

In due parole spiego cos'è il WRW e, spero, in prossimi articoli di parlare in dettaglio delle varie strategie che aiuta a mettere in campo.
 
Il Writing and Reading Workshop

Il Writing and Reading Workshop è un approccio didattico che si basa sulla pratica della scrittura e della lettura come modo per sviluppare le competenze degli studenti in entrambe le attività. 
Si cerca di creare un ambiente di classe collaborativo e di supporto dove gli studenti possano sperimentare, esplorare e condividere le loro idee attraverso la scrittura e la lettura.

Il writing and reading workshop si basa sull'idea che gli studenti imparino meglio quando hanno la possibilità di esplorare e scrivere su argomenti che li interessano e che hanno significato per loro. Durante il lavoro laboratoriale, gli studenti hanno la possibilità di lavorare autonomamente o in gruppi, di condividere il loro lavoro con gli altri e di ricevere feedback e supporto dal docente e dai compagni di classe. Quest'anno stiamo riprendendo, con cautela, anche le collaborazioni in gruppo durante la stesura, cosa che in periodo di pandemia non era stato possibile.

Il writing and reading workshop può essere utilizzato in diverse discipline (quest'anno ne ho molte, tra le quali italiano, storia e geografia) e a diverse età e può essere adattato a diverse esigenze didattiche. L'obiettivo è quello di aiutare gli studenti a diventare scrittori e lettori competenti e appassionati, in grado di esprimere le loro idee in modo chiaro e coerente e di comprendere e apprezzare il lavoro degli altri. E, ovviamente, aiuta moltissimo nella comprensione dei testi strettamente di studio.
Una delle caratteristiche del laboratorio è la sua struttura flessibile che può essere adattata alle esigenze e agli interessi degli studenti, e può includere diverse attività, come la scrittura indipendente, la revisione e l'editing, la lettura ad alta voce e la discussione di testi.
Offre anche agli studenti la possibilità di sperimentare diverse forme di scrittura, come il racconto, la poesia, l'autobiografia, il saggio, il diario e il reportage. In questo modo, gli studenti possono sperimentare diverse forme di comunicazione e sviluppare le loro competenze di scrittura in modo più ampio.
La mia speranza, usando questo approccio, è quella di aiutare gli studenti a diventare scrittori e lettori competenti e appassionati, dove competenza e passione non siano solo estemporanei e legati al lavoro scolastico, ma si evolvano in desiderio di sapere e di conoscenza in ogni esperienza di vita.

Al wrw collego altre metodologie, ma cerco sempre di preferire la lezione laboratoriale a quella frontale, per quanto le minilesson prevedono anche momenti frontali e per certi versi necessari e imprescindibili.

Per quanto riguarda la costruzione delle frasi aver conosciuto e iniziato a sperimentare la grammatica valenziale ha un suo perché. Questa però è un'altra storia e dovrei parlare di Sabatini e De Mauro e De Santis... non ora sicuramente.

Mi fermo qui, spero di non aver detto nulla di sbagliato,  per chi mi leggerà consiglio di approfondire autonomamente la questione, in quanto l'argomento è piuttosto articolato e questi miei scritti non sono altro che riflessioni personali dettate dall'interesse di tenere almeno traccia di quello che studio e sperimento.

domenica 1 gennaio 2023

1 gennaio 2023

 1 gennaio 2023

Il primo giorno dell'anno è un momento di riflessione e di nuovi inizi.

È un momento in cui guardiamo indietro a ciò che abbiamo fatto nell'anno appena trascorso e pensiamo ai nostri obiettivi per il futuro. È un momento di speranza e di ottimismo, in cui ci sentiamo pronti ad affrontare qualsiasi sfida che la vita ci presenterà. Inoltre, è un momento in cui ci godiamo la compagnia dei nostri cari, festeggiando insieme l'arrivo di un nuovo anno.

Per me che sono un'insegnante è anche un momento dell'anno scolastico che vuole una riflessione attenta su ciò che l'impegno in classe ha fruttato o meno fino a questo momento.
Indipendentemente da come sia trascorsa questa prima parte, cerco sempre di ricordare che ogni nuovo inizio rappresenta un'opportunità per fare le cose in modo diverso e per migliorare noi stessi.

Credo sia arrivato anche il momento di riflettere sul modo che ho di lavorare e che non voglio chiamare metodo visto che il "metodo" presuppone una rigidità e una regolarità che mi sono piuttosto lontane.

È da un po', inoltre, che vorrei scrivere qualche articolo sul Writing and Reading Workshop che è il "metodo" al quale comunque mi ispiro, per quanto non sia assolutamente padrona di tutto il processo sebbene lo studi da molti anni.

Diciamo che più che un "contributo" alla divulgazione e conoscenza del metodo vorrei dare un Tributo di riconoscenza. 

Ecco forse il mio proposito di quest'anno è scrivere, scrivere non solo per me.